I PRINCIPI DELLA BIONOMIA NELLO SVILUPPO E NELLA CURA DELLA PSICHE

Il Seminario di quest’anno ha visto una buona presenza di soci e simpatizzanti e soprattutto una partecipazione attiva e sentita.

L’organizzazione e la capacità dei relatori di dibattere un tema relativamente nuovo come la Bionomia è stato eccellente e senza apporto di spese per l’I.C.S.A.T. Per questo dobbiamo esprimere un sentito ringraziamento alla sezione locale I.C.S.A.T. di Ancona e in particolare a M. Marcellini e M. Grimaldi che hanno volontariamente e senza remunerazione sostenuto il lavoro organizzativo.

Nella prima sezione C. Widmann ha ribadito che la psicoterapia Autogena è una psicoterapia immaginativa. Inoltre ha sviluppato il tema dell’immaginale quale dimensione Bionomica – par excellence – dell’uomo. La pratica Autogena, infatti, si incarna su presupposti emozionali all’esperienza immaginale, decontestualizzata l’io conscio e lo dischiude al mondo immaginale, attiva i vissuti che sono immaginativi ed oggettivi ad un tempo, costella esperienze archetipiche e promuove esperienze simboliche. L’argomento di C. Widmann è stato completato dal contributo di C. Lussi che ha esposto come nessun processo creativo è possibile senza la dimensione immaginale essendo ogni atto, ogni pensiero, ogni prodotto umano creativo una Psicofania.

Il rapporto tra l’immaginale e l’uomo moderno è stato spiegato da L. Bruni attraverso l’analisi di due personaggi del film americano “Commandments”.

D. Mazzella ha esposto l’inizio di una ricerca sulle ipotesi biologiche dell’immaginale.

Nella seconda sezione C. Grimaldi ha presentato una riflessione teorica e clinica sulla sessualità nella prospettiva Autogena/Bionomica. Egli ha affermato che la P.A./B. è un cardine capace di integrare altri contributi psicoterapici e diventare un metodo ottimale per la cura delle problematiche sessuali. Ha fatto un breve excursus sul come i vari livelli della P.A./B. possono essere utilizzati nella sessuoterapia.

Il lavoro sulla sessualità è stato integrato dalla comunicazione di D. Loccioni: Il corpo oltre il T.A. e dalla relazione di M. Dolcetti: Il concetto di persona e l’educazione alla Bionomia.Conoscere il corpo ed educarsi all’essere Persona-Bionomica sono due requisiti importanti per vivere bene la sessualità nella vita quotidiana secondo il proprio sentire.

C. Grimaldi ha contribuito inoltre ad una riflessione sulla Bionomia sia in ambito clinico che formativo per mezzo delle relazioni di M. De Rosa sulla dipendenza psicologica e la percezione dell’emozione nella dimensione del sentire, di C. Mattioni, sul tabagismo nella prospettiva Bionomica/Autogena, di S. Pellegrini che ha operato con il T.A. sui praticanti l’apnea subacquea, di F. Matteucci per il T.A. nei giovani calciatori e di M. Mogliani per l’applicazione del T.A. nella riabilitazione dei traumatizzati cranici usciti dal coma. R. Pes ed A. Vero hanno esposto l’esperienza fatta nel gruppo di formazione diretto da C. Grimaldi degli specializzandi della Scuola di Cagliari con l’immagine filmica utilizzata per lo sviluppo della coscienza di sé nello psicoterapeuta bionomico.

La terza sezione ha visto il contributo di G. Gastaldo e M. Ottobre pubblicato in questo numero, di V. Berti che ha esposto un caso clinico nel quale l’immagine ha costituito il momento essenziale per la soluzione del problema del paziente.

S. Lanari riferisce l’esperienza effettuata con il T.A. in un ristrtto gruppo di pazienti psoriaci resistenti alle terapie standard.

Nella stessa sezione L. Palladino ha epsosto una sua riflessione per la formulazione di un’Antropologia Autogena nella quale si integrano i contributi di J.H. Scultz ed E. Minkoiwski.

La quarta sezione è stata dedicata da W. Orrù ad esplicitare la Teoria Bionomica della Motivazione. Egli ha sottolineato lo sforzo compiuto dalla Scuola di cagliari di recuperare la Metapsicologia di J.H. Scultz ed integrarla con la ricerca odierna delle scienze psicologiche e psicoterapiche. La Psicoterapia Bionomica è una “vera” psicoterapia in quanto dotata di teoria, metodo e tecnica, ed in essa la motivazione costituisce un elemento fondamentale della personalità poiché dà agli individui la ragione dei loro atti.

La relazione di W. Orrù è stata completata da C. Speziale che ha messo in relazione la Bionomia con i valori esistenziali e la motivazione, da F. Biggio che ha evidenziato le connessioni esistenti tra la visione della motivazione nell’ottica Bionomica e l’autoregolazione degli affetti e da M. Cherchi che ha confrontato le principali teorie della Motivazione con quelle di J.H. Scultz.

Nella stessa sezione C. Grignolio ha presentato alcune considerazioni introduttive circa un confronto orientato ad un reciproco fecondarsi, nei limiti del possibile, tra la concezione Autogena/Bionomica da un lato e quelle orientali: Vedanta, Yoga, Buddismo e Taoismo che Watts chiama “Vie di liberazione”.

Un ringraziamento sentito ai quattro moderatori che hanno accettato l’invito degli organizzatori ed hanno dato il loro contributo alla buona riuscita del minario: G. Borsetti, O. Gorrieri, P. Pezzotta, F. De Felice.

C. Grimaldi