L’impegno dell’ICSAT è proiettato verso il futuro, un futuro in cui coniugare obiettivi vecchi non ancora completati e obiettivi nuovi, mai perseguiti.
Entrambe le direzioni scientifiche, già prima quella di Widmann e oggi quella di Orrù, stanno perseguendo questi obiettivi principalmente attraverso consolidate attività di studio e di ricerca, ma anche attraverso iniziative volte a promuovere ed incentivare la partecipazione attiva dei membri del tessuto associativo.
L’organizzazione scientifica di convegni e seminari vuole assicurare continuità di confronti scientifici ad alto livello su concetti fondamentali della metapsicologia e la ricerca di assunti teorici sempre più raffinati con cui comprendere l’accadere psichico.
Più recentemente, anche approfittando della possibilità di abbattere le distanze geografiche attraverso la dimensione on line, l’impegno si è rivolto anche all’attivazione di gruppi laboratoriali per l’approfondimento di tematiche specifiche della bionomia, così come di gruppi di supervisione e discussione di casi clinici, con l’obiettivo di mantenere una circolazione vitale di saperi ed esperienze, nello sforzo di tenere sempre collegate teoria e pratica clinica, in un rapporto circolare e fecondo di reciproco nutrimento.
Le turbinose acquisizioni della biologia, della psicofisiologia, delle neuroscienze impongono di dilatare lo spettro d’osservazione e di aggiornare i riferimenti alla dimensione biologica dell’organismo: i fondamenti psicofisiologici che, quando il training autogeno venne ideato, erano pionieristici, oggi sono semplicemente storici.
Pubblicazioni adeguatamente approfondite, ma più ampiamente diffuse vorranno promuovere il dialogo a distanza con tutta la comunità scientifica spassionatamente impegnata nella comprensione della vita organismica nell’accezione olistica ed integrata del termine. S’impone qui l’esigenza di confronto e di incontro con la scienza empirica, con la ricerca scientifica improntata alla psicologia e alla medicina evidence based.
La psicoterapia, non solo quella bionomico-autogena, ha bisogno di verificare sul piano sperimentale i concetti teorici e procedurali che adotta nella pratica clinica. La costruzione di “scale di valutazione” e “questionari validati” atti a verificare sul piano empirico i processi interni e i risultato clinici della psicoterapia autogena, sono obiettivi di un futuro quanto mai prossimo. Il confronto tra setting ambulatoriale e setting sperimentale non è facile, è una sfida che l’ICSAT intende affrontare, proponendosi anche in questo caso come luogo di confronto e di aggiornamento, coniugando il lavoro compiuto sulle orme dei grandi maestri del passato con il lavoro ispirato ai costruttori del sapere del futuro.