L’Icsat si costituisce nel 1976 per impulso di quattro soci fondatori: un accademico di psichiatria, il professor Giuseppe Campailla, e tre professionisti della psicologia clinica, i dottori Giovanni Gastaldo, Luigi Peresson e Claudio Widmann che nominarono il professor Tullio Bazzi primo presidente.
L’ICSAT nasce come società scientifica con lo scopo statutario di promuovere lo studio e la diffusione del training autogeno di Iohannes Heinrich Schultz, ispirandosi ai principi dell’autorevole International Committee of Autogenic Training (ICAT).
In quegli anni il training autogeno sta vivendo un periodo di autentica inflazione. Il testo di Schultz, Das Autogene Training, del 1932, è alla sua quindicesima edizione ed è tradotto in decine di lingue, la sua tecnica è diffusa in occidente ed in Oriente, i convegni di psichiatria vi dedicano sessioni di intere giornate.. Il Training Autogeno occupa ampi spazi sulle riviste specialistiche ma anche su rotocalchi e riviste di bellezza; viene insegnato in affollati corsi parauniversitari, ma anche in circoli e palestre. In quegli anni la sua pratica è tanto diffusa quanto approssimativa.
La tecnica originaria di Schultz è sistematicamente fraintesa e ampiamente distorta; le versioni improprie del metodo sono tanto frequenti da essere ritenute corrette; le personalizzazioni arbitrarie si moltiplicano. I fondamenti teorici vengono trascurati, la valenza clinica viene identificata con una generica quanto miracolistica distensione, la natura terapeutica è circoscritta a interventi sintomatologici e confinata nella discutibile categoria delle psicoterapie brevi.
In questo panorama, da più parti nel mondo si alzano voci a reclamare un’applicazione corretta e ortodossa del metodo di Schultz, a rivendicare la sua natura di vera e propria psicoterapia e, in particolare, psicoterapia fondata su basi psicodinamiche. Il più stretto collaboratore di Schultz, il professor Heinrich Wallnofer di Vienna, introduce l’idea e la denominazione di “training autogeno analitico”.
L’ICSAT intuisce lo spessore del training autogeno fin dai suoi esordi, anche se nella fase iniziale risente di tutte le approssimazioni e le ambiguità del clima collettivo. Nei primi anni Novanta (1992) due dei suoi Soci Fondatori imprimono una svolta rifondativa: da semplice tecnica di rilassamento il training autogeno viene riqualificato come strumento terapeutico; il baricentro della terapia autogena viene spostato dall’area degli interventi pragmatici a quella della psicologia del profondo; Wallnofer viene nominato presidente, prima effettivo e poi onorario, dell’ICSAT.
Per dare un segnale piccolo, ma indicativo, la denominazione dell’associazione estende il proprio interesse statutario dal semplice Autogenic Training alla più complessa Autogenic Therapy, comprendendo in essa sia la psychoterapy sia la medical therapy.